Smartphone e tecnologia digitale, nuove armi nella lotta alle aritmie

Le alterazioni del ritmo cardiaco, le cosiddette aritmie, sono una patologia molto frequente, responsabile nella sola Regione Veneto di circa il 30% dei ricoveri in Cardiologia. Tra le aritmie, la fibrillazione atriale è la più diffusa, con circa 33 milioni di soggetti affetti nel mondo, di cui circa 1.200.000 in Italia.

Le alterazioni del ritmo cardiaco, le cosiddette aritmie, sono una patologia molto frequente, responsabile nella sola Regione Veneto di circa il 30% dei ricoveri in Cardiologia. Tra le aritmie, la fibrillazione atriale è la più diffusa, con circa 33 milioni di soggetti affetti nel mondo, di cui circa 1.200.000 in Italia.

Smartphone e tecnologia digitale, nuove armi nella lotta alle aritmie

  

La fibrillazione atriale – più frequente nell’età avanzata e associata ad un aumento del rischio di ictus, di scompenso cardiaco e della mortalità – può non essere associata a sintomi, per cui è importante ricercarla in particolare nei pazienti ad aumentato rischio di ictus cerebrale.

Proprio sulla necessità di individuare la fibrillazione atriale là dove si annida, su vasta scala, ha recentemente puntato l’attenzione un report frutto della collaborazione dell’Elettrofisiologia dell’Ospedale di Mestre con i più prestigiosi centri aritmologici al mondo. Il lavoro sottolinea l’importanza dell’utilizzo di strumenti di screening della popolazione generale ed in particolar modo nei soggetti di età superiore ai 65 anni o con un aumentato rischio di eventi tromboembolici  o in coloro che hanno già avuto un ictus da causa non nota.

Riconoscere la fibrillazione atriale controllando la propria frequenza cardiaca al polso è di sicuro la cosa più semplice da fare ma a questo oggi le nuove tecnologie aggiungono strumenti in grado di rilevare l’aritmia con maggior efficacia e costi contenuti. Sono facilmente disponibili apparecchi per la misurazione della pressione arteriosa in grado di riconoscere la fibrillazione atriale, smartphone  ed orologi multifunzione con applicazioni dedicate, palmari in grado di registrare il ritmo cardiaco. Questi dispositivi sono diventati armi in grado di ottenere veri e propri screening di massa, a tutto beneficio non solo dei singoli pazienti, ma anche della comunità che, facendo prevenzione, limita gli eventi avversi riducendo i costi delle cure.

L’utilizzo di tecnologie alla portata di tutti – quali gli smartphone – è stata indicata dalle maggiori istituzioni al mondo, persino dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, come una spinta a rivoluzionare la sanità di oggi; da qui l’invito ai medici e agli enti sanitari perché creino percorsi in grado di porre il paziente al centro, di coinvolgerlo nella gestione della propria salute e di integrare la medicina tradizionale con i dati acquisiti attraverso le nuove tecnologie digitali per la salute, quelle che complessivamente costituiscono l’eHealth.

L’Elettrofisiologia di Mestre è oggi all’avanguardia nella gestione dei pazienti con l’utilizzo dell’eHealth. Già da anni è stato introdotto un percorso di gestione dei pazienti portatori di pacemaker e defibrillatori attraverso la telemedicina, che permette una riduzione delle visite in Ospedale e contemporaneamente un maggiore controllo del proprio dispositivo grazie a controlli in remoto, che avvengono da casa e più frequentemente. Circa 950 pazienti sono oggi seguiti in questo modo dal nostro Centro.  

E’ inoltre partito da qualche mese un progetto innovativo di telemedicina che fa compiere a Mestre un altro passo in avanti nel futuro: l’Elettrofisiologia dell’Angelo ha sperimentato con successo, tra i primi centri in Europa, un’innovativa tecnologia che consente di utilizzare lo smartphone del paziente per inviare i dati dal pacemaker all’ospedale. Si tratta di un mini-monitor delle dimensioni di un telecomando che fa da interfaccia tra il pacemaker e lo smartphone o il tablet, e permette al paziente di trasmettere i dati del suo pacemaker da casa propria o da qualunque altro posto, incluso un Paese estero, in maniera estremamente semplice, sfruttando la normale trasmissione dati dello smartphone o del tablet, proprio o di un familiare.

Questo progetto pilota vedrà presto, pensiamo a metà del 2018, ulteriori evoluzioni, con la nascita di una piattaforma di pacemaker appositamente progettata per funzionare in comunicazione diretta con gli smartphone, consentendo al paziente di vedere sul cellulare parte dei dati contenuti nel suo pacemaker, quali ad esempio il livello di attività che il dispositivo registra o la durata prevista.

Passi importanti, quelli compiuti e quelli che si prospettano, per rendere il paziente sempre più coinvolto nella sua stessa cura.

ULTERIORI APPROFONDIMENTI

  • testo_intro: 
    Si chiama “pacemaker” ed è l’apparecchio che serve a stimolare un cuore che batte troppo lentamente. Nella sua versione più recente è poco più grande di una capsula di antibiotico, e le migliori équipe di elettrofisiologia lo impiantano direttamente dentro il cuore.
  • Si chiama “pacemaker” ed è l’apparecchio che serve a stimolare un cuore che batte troppo lentamente. Nella sua versione più recente è poco più grande di una capsula di antibiotico, e le migliori équipe di elettrofisiologia lo impiantano direttamente dentro il cuore.
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  • testo_intro: 
    L’Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione dell’Angelo è stata storicamente un punto di eccellenza nel trattamento delle aritmie cardiache; e nel solco di questa tradizione l’Unità Operativa continua ad essere fortemente impegnata in questo ambito in particolare nel trattamento ablativo della fibrillazione atriale, per la quale è riconosciuta come Centro di Eccellenza a livello nazionale e internazionale.
  • L’Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione dell’Angelo è stata storicamente un punto di eccellenza nel trattamento delle aritmie cardiache; e nel solco di questa tradizione l’Unità Operativa continua ad essere fortemente impegnata in questo ambito in particolare nel trattamento ablativo della fibrillazione atriale, per la quale è riconosciuta come Centro di Eccellenza a livello nazionale e internazionale.
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Come arrivare

via Paccagnella 11, Mestre (VE)
C.F. e P.I.: 012345678

Orari di visita

Feriali 15:00 - 20:00
Festivi 10:00 - 11:00, 15:00 - 20:00

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Informazioni:  041 9657111
Prenotazioni:  041 8897908

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Operarsi all'Angelo: quale percorso