L'ablazione transcatetere a Mestre: cateteri con punta di diamante e monitoraggio ad alta tecnologia
Contro l’aritmia, l’équipe del dottor Sakis Themistoclakis opera all’Ospedale dell’Angelo con la tecnica dell’“ablazione trans-catetere”. Alta professionalità unita ad alta tecnologia.
L'ablazione transcatetere a Mestre: cateteri con punta di diamante e monitoraggio ad alta tecnologia
“Con un continuo affinamento della propria professionalità – spiega il Primario di elettrofisiologia all'Ospedale dell'Angelo, dottor Sakis Themistoclakis – i nostri chirurgi intervengono all’interno del muscolo cardiaco, raggiungendo le cavità del cuore con l’utilizzo di cateteri. Siamo in grado così di arrivare e di intervenire proprio là dove l’aritmia nasce e si sostiene, praticando, sotto completo monitoraggio, una serie di ablazioni, ossia di ‘bruciature’, nei singoli specifici punti delle parte di cuore da cui origina il problema".
Alta professionalità unita ad alta tecnologia: solo così si può immaginare di penetrare nel cuore e poi, dall’interno, di correggerne il funzionamento con un intervento di ablazione …
E’ vero. Quanto si fa nelle nostre sedute interventistiche costituisce una delle più interessanti applicazioni della tecnologia alla medicina.
Ci aiuta a comprendere come la strumentazione aiuta lo specialista in questi interventi? Il catetere che utilizzate all’Angelo, innanzitutto: cos’è e come funziona?
I “cateteri” sono in sostanza del lunghi tubicini che posso essere introdotti attraverso le vene fino a che la loro parte terminare raggiunge la cavità del cuore. Lo specialista poi è in grado di far muovere la punta, e di utilizzarla appunto per raggiungere precisi punti della parete interna del muscolo cardiaco e per effettuare le ablazioni, volgarmente “bruciature”, su punti precisi delle pareti interne del cuore, proprio quelli da cui partono gli impulsi che provocano l’aritmia.
A Mestre si utilizzano nuovi cateteri, nuove “sonde” con sensori in diamante nella punta. Che cosa aggiungono alla vostra azione? In che modo danno efficacia ancora maggiore ai nostri interventi?
La punta dei nuovi cateteri, che stiamo sperimentando, ci consente la migliore efficienza nella realizzazione di queste piccole bruciature che, per spegnere definitivamente i segnali dannosi, devono essere precise, profonde e durature. Il terminale del nuovo catetere, con sensori realizzati in diamante industriale, consente una accurata rilevazione della temperatura del tessuto. E in funzione di questa, la nuova tecnologia è in grado di autoregolare automaticamente la quantità di energia rilasciata. Si migliora in questo modo la trasmissione del calore alla parete del cuore, consentendo di eseguire ablazioni in modo più rapido, ed evitando di provocare sui tessuti un surriscaldamento non necessario e potenzialmente pericoloso.
La rapidità di esecuzione costituisce quindi già di per sé un vantaggio?
Certo, questo è anzi forse il vantaggio principale apportato dal nuovo catetere: poiché la sua capacità “distruttiva” è più efficiente, ogni singola “bruciatura” – se ne praticano decine dentro al cuore in un intervento di ablazione sulla fibrillazione atriale – può essere prodotta ora in alcuni secondi, riducendo significativamente il tempo per eseguire l’intervento, rispetto a quanto avviene con i cateteri tradizionali.
Siamo di fronte ad una tecnologia già diffusa ovunque nelle sale operatorie?
No, direi che le sonde con la punta in diamante sono l’ultima frontiera, e vorrei sottolineare che gli elettrofisiologi dell’Ospedale dell’Angelo e dell’Ulss 3 Serenissima hanno dato un'altra dimostrazione dell’autorevolezza del loro lavoro e della stima di cui godono, partecipando in via fattiva e concreta al progresso della ricerca in tecnologia di frontiera: la sperimentazione di questi nuovi cateteri è avvenuta in Italia in due soli Centri, al Monzino di Milano e, appunto, all’Ospedale dell’Angelo, prima ancora che fosse avviata negli Stati Uniti.
Tecnologia per “bruciare”, ma anche tecnologia per “guidare”…
E’ giusto: l’altro ambito in cui si applica la tecnologia di ultimo livello è quello della guida e del monitoraggio dell’intervento: gli specialisti qui all’Ospedale dell’Angelo intervengono utilizzando un sofisticato sistema: sui monitor guida è importata una TAC del cuore, e il sistema ci permette inoltre di utilizzare un’ecografia intracardiaca realizzata con una sonda eco dentro al cuore stesso. Si aumenta così la sicurezza e l’efficacia della procedura, e per monitorare in ogni momento tutti i passaggi dell’intervento.
E anche qui l’Ospedale dell’Angelo dimostra di essere un centro di primo livello…
Senza dubbio: il centro di Elettrofisiologia dell’Angelo è stato il primo, insieme ad un Centro specializzato in Germania, ad utilizzare questo sistema di monitoraggio che utilizza l’ecografia intracardiaca.

Vuoi saperne di più sull'intervento di ablazione transcatetere per la cura della fibrillazione atriale?
Te ne parla il Primario di Elettrofisiologia, Dott. Sakis Themistoclakis.
Clicca qui per vedere il video.
ULTERIORI APPROFONDIMENTI
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testo_intro:La fibrillazione atriale è un disturbo del cuore, che si sostanzia in un’aritmia: viene persa momentaneamente la regolarità con cui le parti del muscolo cardiaco (atri e ventricoli) svolgono la loro funzione, permettendo al cuore di lavorare come “pompa” per la circolazione sanguigna.
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La fibrillazione atriale è un disturbo del cuore, che si sostanzia in un’aritmia: viene persa momentaneamente la regolarità con cui le parti del muscolo cardiaco (atri e ventricoli) svolgono la loro funzione, permettendo al cuore di lavorare come “pompa” per la circolazione sanguigna.
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Le alterazioni del ritmo cardiaco, le cosiddette aritmie, sono una patologia molto frequente, responsabile nella sola Regione Veneto di circa il 30% dei ricoveri in Cardiologia. Tra le aritmie, la fibrillazione atriale è la più diffusa, con circa 33 milioni di soggetti affetti nel mondo, di cui circa 1.200.000 in Italia.
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L’Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione dell’Angelo è stata storicamente un punto di eccellenza nel trattamento delle aritmie cardiache; e nel solco di questa tradizione l’Unità Operativa continua ad essere fortemente impegnata in questo ambito in particolare nel trattamento ablativo della fibrillazione atriale, per la quale è riconosciuta come Centro di Eccellenza a livello nazionale e internazionale.
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