Il Robot operatorio “Da Vinci”: un potente alleato per i chirurghi dell’Ospedale dell’Angelo
Un Robot operatorio di altissima specializzazione al servizio della Chirurgia generale dell'Ospedale dell'Angelo di Mestre
Il Robot operatorio “Da Vinci”: un potente alleato per i chirurghi dell’Ospedale dell’Angelo
Da quando, nel 2015, l’Ospedale dell’Angelo è stato il primo nel Veneto a dotarsi del Robot operatorio “Da Vinci”, la Chirurgia generale è tra le Unità Operative che più utilizza questa strumentazione di altissima specializzazione, e che ne trae, insieme ai suoi pazienti, il maggior beneficio.
"Il Robot operatorio – spiega il Primario Maurizio Rizzo – consente al chirurgo la più alta precisione nella procedura demolitiva come in quella ricostruttiva. In primo luogo, potenzia fortemente il controllo visivo dell’operatore, attraverso una visualizzazione in hd perfettamente ingrandita; in secondo luogo i terminali delle sue braccia effettuano movimenti di gran lunga più precisi e contenuti nelle dimensioni rispetto a quelli che possono essere compiuti, di prassi, in sala operatoria”. Quanto ai vantaggi per i pazienti, il Primario li sintetizza così: “L’intervento realizzato utilizzando il robot comporta incisioni più piccole, dunque un modesto sanguinamento, e una minore necessità di trasfusioni e di sofferenza postoperatoria. Si riducono così i tempi di ospedalizzazione e quelli di recupero, con un più rapido ritorno del paziente alla normalità”.
L’utilizzo del Robot Da Vinci in sala operatoria costituisce la frontiera più recente della robotica applicata alla chirurgia e della tecnica videolaparoscopia, e viene utilizzato soprattutto negli ambiti di chirurgia generale, urologia, ginecologia, otorinolaringoiatria, chirurgia toracica. Il Robot – forte dei suoi bracci operanti, alle cui sottilissime estremità sono montati strumenti per tagliare, cauterizzare, suturare – rappresenta una potente e precisissima estensione del chirurgo che lo controlla da remoto e lo manovra attraverso una console. Una microcamera su un endoscopio restituisce al professionista una serie immagini ad altissima definizione degli organi interni del paziente; l’operatore si trova quindi ad agire grazie alle minuscole ‘mani’ del robot, controllando il loro operato su uno schermo e guidandole, con l’uso di joystick e di pedali, a compiere movimenti controllati al millimetro impossibili per delle mani vere.
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